Il blog iononhovotatoberlusconi.blogspot.com vuole raccogliere tutte le malefatte del governo in carica e soprattutto quelle del premier Berlusconi, in modo da far capire una volta per tutte che un uomo come lui non è idoneo alla guida di un paese civile e democratico. Questo blog, commentando con opinioni personali vari fatti di attualità, non si risparmiera comunque nel criticare esponenti di altri schieramenti politici.

sabato 29 novembre 2008

Perché proprio la Social Card?

Immagine da Flickr, dell''utente Air Force One.

Il governo ha varato una Social Card, che dovrebbe essere simile ad una comune carta di credito o bancomat, che verrà ricaricata di 80 euro ogni due mesi, cioe 40 € al mese. Di questa social card, mi pare di aver capito, possono usufruire anziani con più di 65 anni di età o famiglie con un bambino al di sotto di 3 anni che hanno un reddito ISEE di meno di 6000 € (8000 € per chi ha superato i 70).
Vorrei cercare in tutti i modi di dire che finalmente il governo Berlusconi ha fatto qualcosa di buono, ma anche questa volta mi pare difficile. Io non voglio sputare su 40 euro al mese, che sicuramente possono far comodo, dico solamente che, se sono rivolte a persone con quel reddito, non sono per niente sufficienti, neanche per comprarci da mangiare. Chi va al supermercato sa benissimo che già comprando una decina di cose si arriva a spendere almeno una cinquantina di euro.
Come al solito questa qui mi pare la solita legge spot del governo, che vuole solo gettare fumo negli occhi alle persone, non risolvendo per niente i problemi.

Ora, lasciando perdere la quantità di denaro e se sia sufficiente o meno, mi chiedo, ma perché proprio la Social Card?

Dicono che in questo modo si rilanciano i consumi. Considerando che una persona con quel tipo di reddito non riesce ad arrivare a fine mese (neanche alla metà, dico io), in qualunque modo gli si danno questi soldi sicuramente li spenderà. Il rilancio dei consumi non è questo. Il calo dei consumi non è causato da chi ha un reddito inferiore a 6000 €, ma dal ceto medio che, mentre prima spendeva soldi anche in cose futili e non di prima necessità, ora che sente diminuire il proprio potere d'acquisto, fa delle rinunce e spende solo il necessario.

Dicono che la carta non discrimina le persone perché è anonima. Non ci sarà scritto nome e cognome ma quando la uso al supermercato per pagare finice lì l'anonimato. Non è che uno va alla cassa a volto coperto (anche perché se lo facesse non avrebbe bisogno della Social Card per non pagare). Se invece di fare una carta aumentavano di 40 euro le pensioni e i salari, non era molto più anonimo? (Forse perché sarebbe stato più anonimo anche il provvedimento del governo?)

Quanto costa il provvedimento? Prima di tutto, non hanno detto se e quanto costa complilare l'attestazione ISEE. Tale dichiarazione infatti va fatta al CAF. Va detto che spesso, se esiste una convenzione con gli enti pubblici che la richiedono, è gratuita. Ma in questo caso non so cosa dire. Ma la cosa più importante che non hanno detto è quanto costa mettere su un sistema per distribuire un milione e mezzo di schede. Costa il supporto, costa la distribuzione e costa controllare la veridicità delle dichiarazioni, se si vorrà controllare naturalmente, o si cade nel punto seguente.

L'ISEE è una attestazione in cui deve essere dichiarato olte al reddito (IRPEF e IRAP), anche tutti i patrimoni mobiliari (i soldi in banca) e immobiliari (la o le case di proprietà). Chi ha redditi provenienti dalla busta paga è difficile che non dichiari il primo parametro, ma può essere invogliato a non dichiarare, per esempio, i soldi in banca, per cercare di avere i 40 € di cui ha bisogno. Per chi ha altri tipi di redditi può dare invece sfogo alla creatività. Questo provvedimento, così com'è fatto, aiuta gli evasori e spinge la gente che è sempre stata onesta a dichiarare il falso. In un paese con un così alto tasso di evasione fiscale non mi pare il caso.

Se una pianta si sta seccando le si da più acqua dalle radici, non la si dipinge di verde dicendole di essere ottimista.

giovedì 27 novembre 2008

All'ombra del governo ombra

Foto da Flickr, autore @LupinThe3rd.

In questi giorni il Pd ha fatto veramente delle gran figure di merda! Parlo di Villari e di Latorre. Ma io mi chiedo, questi qui sono veramente così stupidi o c'è qualcos'altro? Hanno fatto tutto di loro iniziativa? Oppure chi c'è veramente dietro a questi due?
Possibile che Latorre, di fronte alle telecamere, suggerisca con un bigliettino ad un'avversario politico, senza pensare che poteva essere ripreso? Possibile che Villari, esponente del Pd, una volta votato dalla maggioranza per fare uno sgarbo politico all'opposizione, si ostini a rimanere in carica, anche dopo le numerose richieste a dimettersi?
Il fatto è che tutto questo non giova sicuramente alla reputazione, già scarsa, del Pd. Giova invece ai detrattori interni del Pd, quelli che vorrebbero mandar via Veltroni ed impossessarsi del partito di centro sinistra. Perché se Veltroni uscirà pesantemente sconfitto dalle elezioni europee, mandarlo via sarà molto più facile, come se fossero gli stessi elettori del Pd a cacciarlo, a dire che non lo hanno mai voluto segretario.
La situazione è favorevole anche ad un'altra persona, qualcuno che aspira ad avere il 70% dei voti e il 100% delle televisioni. Certo, se il Pdl verrà accusato di governare la Rai, qualcuno potra sempre dire: "Ma alla vigilanza c'è uno del Pd!", dimenticandosi che dopo l'elezione Villari non risponde ormai più ai vertici del partito di centro sinistra. A qualcuno indeciso poi, al momento del voto, portà tornare in mente il "pizzino".
Insomma, due persone hanno goduto di tutto ciò, all'ombra del Pd, sempre che queste non siano in realtà due ombre della stessa persona.

mercoledì 26 novembre 2008

Legge 133/2008 = Tagli

La legge 6 agosto 2008, num. 133 è la legge finanziaria, che viene varata ogni anno dal governo in carica. Questa legge è costituita da 85 articoli e tratta di numerosi argomenti diversi. Quello che viene contestato dal mondo universitario e della ricerca sono sostanzialmente tre articoli: l'Art. 16 e l'Art. 66. Iniziamo dal primo.

Art. 16
Facoltà di trasformazione in fondazioni delle università
1. In attuazione dell'articolo 33 della Costituzione, nel rispetto delle leggi vigenti e dell'autonomia didattica, scientifica, organizzativa e finanziaria, le Università pubbliche possono deliberare la propria trasformazione in fondazioni di diritto privato. La delibera di trasformazione e' adottata dal Senato accademico a maggioranza assoluta ed e' approvata con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. La trasformazione opera a decorrere dal 1° gennaio dell'anno successivo a quello di adozione della delibera.
[...]

In pratica questo articolo da all'Universita la possibilità di trasformarsi da un ente pubblico ad una fondazione privata. In tal caso tutto il patrimonio e i beni immobili della scomparsa Università Pubblica verrà ereditato dalla neonata fondazione, senza pagare alcuna tassa. Tale possibilità diventa in pratica quasi un'obbligo considerate le agevolazioni fiscali e i tagli imposti negli articoli successivi.

Art. 66
Turn Over
[...]
13. Le disposizioni di cui al comma 7 trovano applicazione, per il triennio 2009-2011 fermi restando i limiti di cui all'articolo 1, comma 105 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, nei confronti del personale delle università. Nei limiti previsti dal presente comma e' compreso, per l'anno 2009, anche il personale oggetto di procedure di stabilizzazione in possesso degli specifici requisiti previsti dalla normativa vigente. Nei confronti delle università per l'anno 2012 si applica quanto disposto dal comma 9. Le limitazioni di cui al presente comma non si applicano alle assunzioni di personale appartenente alle categorie protette. In relazione a quanto previsto dal presente comma, l'autorizzazione legislativa di cui all'articolo 5, comma 1, lettera a) della legge 24 dicembre 1993, n. 537, concernente il fondo per il finanziamento ordinario delle università, e' ridotta di 63,5 milioni di euro per l'anno 2009, di 190 milioni di euro per l'anno 2010, di 316 milioni di euro per l'anno 2011, di 417 milioni di euro per l'anno 2012 e di 455 milioni di euro a decorrere dall'anno 2013.
[...]

In questo articolo i primi commi parlano di blocco del turn over per quanto riguarda amministrazioni ed enti pubblici. Gli ultimi 2 commi riguardano invece l'Università. In pratica si rimanda al comma 7 dove veniva imposto che, per il triennio 2009-2011, le assunzioni e la stabilizzazione di personale a tempo indeterminato non deve superare il 20% delle unità cessate. In pratica per ogni 5 persone che smettono di lavorare solo una ne viene assunta.
Inoltre, sempre nello stesso comma, vengono imposti i tagli al fondo per il finanziamento ordinario delle università (FFO). In dettaglio i tagli sono, in euro:
  • 63,5 milioni per il 2009;
  • 190 milioni per il 2010;
  • 316 milioni per il 2011;
  • 417 milioni per il 2012;
  • 455 milioni per il 2013.
In totale fanno 1441,5 milioni di euro. Considerando che nel 2007 il FFO era di circa 7 miliardi di euro, si capisce subito che non è un taglio da poco.

Che cosa comporta tutto questo?
Il blocco del turn over, con la conseguente diminuzione del numero dei docenti, porterà probabilmente all'aumento del numero chiuso, in modo da poter rispettare il rapporto docenti/studenti. I tagli porteranno probabilmente all'aumento delle tasse universitarie, cosa che si ripercuoterà maggiormente sui salari più bassi. Inoltre il taglio comporta anche meno fondi per la ricerca. In pratica prima si dice che l'Italia può superare la crisi e contrastare la concorrenza dell'est con l'innovazione, poi si tagliano i fondi invece di aumentarli.
Lo scenario quale sarà? Ci saranno atenei di serie A, privati, con tasse universitarie altissime, dove solo i più ricchi potranno permettersi di mandare i propri figli, e atenei di serie B che, con minori fondi, non potranno fornire una didattica adeguata.

martedì 25 novembre 2008

Niente "ambrogino" a Biagi

Ho letto oggi sul sito di Repubblica, che la commissione per l'assegnazione delle benemerenze civiche di Milano non concederà la Grande medaglia d'oro ad Enzo Biagi.
Ormai non mi stupisco più di niente. Alla fine, dopo che Berlusconi, tempo fa, aveva detto: "Mi sono battuto perché Biagi non lasciasse la televisione, ma alla fine prevalse in lui il desiderio di poter essere liquidato con un compenso molto elevato", questa mi pare la conseguenza più ovvia.
Ancora al cavaliere non è andata giù la famosa intervista che Biagi fece ad Indro Montanelli? O l'editto bulgaro è ancora in vigore? Ripropongo qui sotto un pezzo dell'intervista. Questa, non è la classica intervista ma è la versione che contiene la parte censurata, quella che non era andata in onda nel programma.


Chi vuole andare a vedere l'intervista che era invece andata in onda può farlo qui. La parte tagliata si posiziona circa dopo 2 minuti e 20 secondi.

Gli italiani hanno la mente corta ma la rete non dimentica mai.

lunedì 24 novembre 2008

Delirio di onnipotenza

Dopo che l'informazione è ormai praticamente imbavagliata al potere, dopo che Berlusconi possiede tre televisioni nazionali (di cui una abusiva) e gestisce le altre tre, ora si vuole imbavagliare anche la rete, ormai diventata fonte libera e universale di sapere, dove trovi tutto e il contrario di tutto, dove ognuno può contribuire liberamente al pensiero.
Ci hanno provato prima con il ddl Levi, ora arriva Cassinelli del Pdl che, dato quello che pensa il suo partito sulla stampa (soprattutto il suo capo), sicuramente farà una legge in favore della liberta. Il problema è di chi, sarà la libertà.
Perchè si cerca sempre di peggiorare le cose invece di migliorarle?
Secondo al rapporto del 2008 sulla libertà di stampa infatti, redatto da Freedom House, l'Italia si trova al 65° posto nella classifica mondiale, alla pari del Cile, Hong Kong e della Corea del Sud. Se si considera poi soltanto gli stati dell Europa occidentale, si scopre che l'Italia è penultima in classifica, migliore soltanto della Turchia.
Questo dato, che risulta sicuramente allarmante, è in realtà clamorosamente positivo (non per molto) se si considerano gli anni precedenti! Fino al 2006 infatti l'Italia era considerata, secondo il rapporto, parzialmente libera. Che cosa ha fatto cambiare idea a Freedom House? Nel rapporto del 2007 è spiegato chiaramente che l'upgrade "è principalmente il risultato della partenza del Primo Ministro Silvio Berlusconi dalla sua carica".
Ora, dato che il rapporto del 2008 utilizza dati fino al 31 Dicembre 2007, considerando il ritorno di Berlusconi e queste nuove proposte di legge ammazzablogger, credo proprio che l'Italia sia destinata a scendere le classifiche, migliorando sempre di più il suo primato negativo.


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domenica 23 novembre 2008

Aggressione al Tg1

Mentre una troupe del Tg1 stava facendo delle domande riguardo all'arresto dei 5 giovani che si erano resi protagonisti di aggressioni razziste ad extracomunitari al fine di estorcere denaro, è stata aggredita da alcune persone a volto coperto. Ecco il video:


Per commentare tale accaduto riporto un estratto da Il Messaggero che ho trovato significativo:
[...] Articolo 21, con il portavoce Giuseppe Giulietti, esprime in una nota «solidarietà». «L'intento della giornalista - dice Giulietti - era quello di chiedere conto agli abitanti del quartiere dei pestaggi e delle sopraffazioni avvenute nei giorni precedenti ai danni di immigrati. L'aggressione alla troupe, così come quelle nei confronti di cittadini extracomunitari, rom, o gli assalti squadristici ad alcune redazioni sono un segno evidente del clima di intolleranza che in questi mesi si respira nel nostro Paese. Un clima a cui non giovano sicuramente le battute sui leader abbronzati o le proposte di classi ponte invocate per separare i ragazzi italiani da quelli stranieri perchè vanno nella direzione opposta della cultura e della politica dell'integrazione», conclude il portavoce di Art. 21, auspicando che i media accendano i riflettori su questi episodi per «isolare i fenomeni di intolleranza».

Il fatto in se non sarebbe così grave (speso non amo i servizi del Tg1!), se non fosse proprio per il tema affrontato e per il clima che si respira in Italia da alcuni mesi a questa parte. In questo periodo infatti, episodi di intimidazione all'informazione e di aggressioni a sfondo razziale, attribuibili quasi sempre a esponenti di frange di estrema destra, non vengono criticati con fermezza dallo Stato. Anzi, molto spesso vengono indirettamente alimentati e giustificati dalle parole di noti esponenti politici.

sabato 22 novembre 2008

Berlusconi, la mano invisibile della politica

Parafrasando la metafora di Adam Smith, in accezione negativa, si può dire che Berlusconi è colui ormai che governa l'intera politica italiana, sia quando è al governo che quando ci sta qualcun altro. Grazie ai suoi potenti mezzi, televisivi e non, si è insinuato a tal punto nella testa degli italiani che è impossibile fare qualcosa che non rimandi, direttamante o indirettamente, a lui.
Si poteva capire subito, a partire dal nome scelto per il suo, ormai vecchio, partito. Vorrei sapere se ci sia qualcuno che prima del '94 abbia mai gridato "Forza azzurri!" per tifare la nazionale di calcio. Ora è diventato normale.
In questi ultimi tempi la mano non è poi così invisibile, diciamo che c'è qualcuno che la nasconde ed altri che non la vogliono vedere.
Basta pensare a Mastella, che ha contribuito (insieme ad altri del Pd, bisogna dirlo) alla caduta del governo Prodi. Chissà come mai gli era stata fatta l'offerta di passare con lo schieramento di centro-destra e poi, quando la gente ha incominciato a pensare a qualcosa sotto, gli è stata tolta la mano.
Basta andare a guardare (ad esempio qui) le intercettazioni tra Berlusconi e Saccà, dove il primo afferma: "io stò cercando ... di aver la maggioranza in Senato".
Basta considerare che Berlusconi è indagato per corruzione proprio per quelle intercettazioni e, chissà com'è, vuole fare una legge per limitare quest'ultime.
Basta guardare i fatti di questi giorni per quanto riguarda la vigilanza. Dato che il posto spetta per consuetudine all'opposizione, tempo fa era stato proposto Orlando dell IdV. Naturalmente, dato che la maggioranza, in quanto tale, ha più persone che votano, tale candidato doveva essere votato anche dal centro-destra. Berlusconi, temendo il partito di Di Pietro, si è opposto ferocemente a tale candidatura. Alla fine cosa è successo? In pratica è stato votato un altro candidato, Villari del Pd, che però non era stato proposto dall'opposizione. A questo punto Berlusconi ha già vinto! Orlando è ormai fuori causa e per l'opposizione sarà già una vittoria se riuscirà a far dimettere Villari e votare il candidato condiviso, Zavoli.
Per non parlare poi della storia del "pizzino"...

venerdì 21 novembre 2008

Citizen Berlusconi

Immagine da Wikimedia Commons

Propongo un vecchio filmato che ho ritrovato recentemente su You Tube. Si tratta di un documentario su Berlusconi trasmesso nel 2003 dalla PBS, una tv statunitense. Sicuramente ne avrete tutti sentito parlare, ma chi si vuole rinfrescare la memoria può riguardarlo, tanto i fatti raccontati sono sempre di attualità.
Dato che il filmato è suddiviso in 6 parti, vengono indicati i link invece dei filmati incorporati:
Buona visione!

giovedì 20 novembre 2008

Lodo Alfano

Come sapete a giugno di quest'anno il governo, presieduto da Silvio Berlusconi (con alcuni procedimenti giudiziari in corso, tra cui uno in cui è imputato per corruzione giudiziaria di un testimone), ha proposto l'ennesima legge ad personam. Questa legge, riprendendo il precedente lodo Maccanico-Schifani che era stato bocciato dalla Corte Costituzionale, garantisce in pratica l'immunità alle più alte cariche dello stato, tra cui il Presidente del Consiglio.
Il testo, che potete trovare anche qui, è il seguente:
Art. 1.

1. Salvi i casi previsti dagli articoli 90 e 96 della Costituzione, i processi penali nei confronti dei soggetti che rivestono la qualità di Presidente della Repubblica, di Presidente del Senato della Repubblica, di Presidente della Camera dei deputati e di Presidente del Consiglio dei ministri sono sospesi dalla data di assunzione e fino alla cessazione della carica o della funzione. La sospensione si applica anche ai processi penali per fatti antecedenti l’assunzione della carica o della funzione.

2. L’imputato o il suo difensore munito di procura speciale può rinunciare in ogni momento alla sospensione.
3. La sospensione non impedisce al giudice, ove ne ricorrano i presupposti, di provvedere, ai sensi degli articoli 392 e 467 del codice di procedura penale, per l’assunzione delle prove non rinviabili.
4. Si applicano le disposizioni dell’articolo 159 del codice penale.
5. La sospensione opera per l’intera durata della carica o della funzione e non è reiterabile, salvo il caso di nuova nomina nel corso della stessa legislatura né si applica in caso di successiva investitura in altra delle cariche o delle funzioni.
6. Nel caso di sospensione, non si applica la disposizione dell’articolo 75, comma 3, del codice di procedura penale. Quando la parte civile trasferisce l’azione in sede civile, i termini per comparire, di cui all’articolo 163-bis del codice di procedura civile, sono ridotti alla metà, e il giudice fissa l’ordine di trattazione delle cause dando precedenza al processo relativo all’azione trasferita.
7. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano anche ai processi penali in corso, in ogni fase, stato o grado, alla data di entrata in vigore della presente legge.
8. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

Questa legge, oltre alle controversie sul fatto che sia giusto o meno che una persona imputata possa farsi per conto suo una legge che la renda immune, è palesemente anticostituzionale perchè viola l'Art. 3 che recita:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Inoltre il fatto che tale provvedimento sia presente in altri stati come Grecia, Portogallo e Francia è un falso. In realtà negli stati dove esiste una norma simile questa riguarda soltanto il capo dello stato o i reali, non organi governativi come il Presidente del Consiglio dei ministri.

Aspettiamo con ansia come si pronuncerà questa volta la Corte Costituzionale.

mercoledì 19 novembre 2008

Svelato il "pizzino" di Latorre


Come si può vedere dal video sopra e come riporta la Repubblica qui, questa mattina ad Omnibus è stato svelato il "pizzino" che Latorre aveva inviato all'onorevole del pdl, Bocchino. In realtà non è stato aggiunto nulla di nuovo, visto che era già chiarissimo ed inequivocabile ciò che era avvenuto. Non ci vuole un genio per capire che se uno prima sta zitto e poi dopo vuole subito la parola, significa che qualcuno gli ha suggerito.
Il conduttore Piroso poi ha concluso dicendo:
non mi sembra un problema fondamentale della politica italiana,ci sono scambi e contatti come giusto che sia...
No, caro Piroso, mi sembra un problema fondamentale invece! Mi sembra giusto che ci siano scambi e contatti, ma deve essere uno scambio di opinioni e di idee per quanto riguarda le leggi in parlamento. In questo caso Larorre ha palesemente suggerito, al suo avversario politico, come attaccare l'esponente dell'IdV, dimostrando quindi che faceva solo finta di appoggiare Orlando alla vigilanza.
Oltretutto se si considera che tutto questo è avvenuto sotto l'occhio dei telespettatori, chissà quante ne succedono a telecamere spente! Chi, prima delle elezioni, parlava di inciucio non ci è andato così lontano!

martedì 18 novembre 2008

Silvio il Mattacchione


Il nostro presidente del consiglio Silvio Berlusconi le trova tutte per farsi riconoscere!
Questa volta, al vertice Italo-Tedesco svoltosi a Trieste, che cosa ha fatto? Si è nascosto dietro ad una colonna (non bastava una panchina?) per poi, una volta passata la Merkel, sbucare da dietro per fare cucù.
Fonti non attendibili rivelano che il cancelliere tedesco, una volta accortasi abbia risposto:
Silvio, ti vedo sempre più giovanile. Hai più di settant'anni ma ne dimostri due!
Beh, diciamo che tra le tante "berlusconate" questa forse è la più stupida ma sicuramente la meno grave (confrontata alla precedente?!).

lunedì 17 novembre 2008

Io non ho votato berlusconi

Io Berlusconi non l'ho votato. Purtroppo però una buona parte degli italiani ha creduto (ancora?) alle sue promesse in campagna elettorale ed ora Silvio fa quello che gli pare.